Insegnare la matematica ai bambini in contesti difficili

La matematica come strumento di collaborazione e come linguaggio abilitante per il futuro. Una matematica che non è solo “per qualcuno”, ma se presentata togliendo “alti muri e i soffitti” che apparentemente la rendano qualcosa di inaccessibile, può essere uno strumento di emancipazione. Anche da situazioni di disagio contingenti.

Francesco Sellari sul Corriere della Sera racconta i primi campi estivi de Il Cielo Itinerante con le parole dei giovani formatori coinvolti, le immagini delle tappe tra Milano, Roma e Napoli e attraverso i riusultati dell’indagine svolta appositamente da IPSOS.

A conclusione il giornalista ricorda che “L’Istituto di ricerca Ipsos ha valutato l’impatto di questa esperienza con un sondaggio tra i partecipanti. I risultati sembrano incoraggianti e certificano un marcato aumento delle competenze e un risultato migliore delle ragazze, nonostante continuino a percepirsi meno portate per i numeri. Sono il 38% le ragazze che hanno una bassa considerazione di sé, contro un 18% dei ragazzi. Superata la diffidenza iniziale, racconta uno dei formatori, «hanno cominciato a vedere la matematica in un modo diverso. Già nell’arco di questi venti giorni si sono visti grandi progressi. Risultati differenziati ma ognuno ha aggiunto un tassello in più alla propria preparazione». «I miglioramenti che notato di più sono quelli rispetto all’atteggiamento. Gli studenti con il tempo hanno avuto voglia di partecipare alle attività proposte. È stato però fondamentale creare un clima di fiducia».

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