Ragazze e STEM: opportunità e richi (se restano indietro)

Ragazze e STEM: cosa perdono e cosa perdiamo come Paese se non interveniamo per avvicinarle alla tecnologia e ai linguaggi abilitanti del futuro?

Quando con Ersilia Vaudoe Giovanna dell’Erba abbiamo fondato Il Cielo Itinerante abbiamo orientato il nostro intervento verso tutte le situazioni di disagio in cui si trovano i giovanissimi nel nostro Paese. Da subito abbiamo guardato con attenzione in particolare alla ragazze: restano sempre indietro rispetto ai loro compagni, ai fratelli, agli amici, hanno minore accesso agli strumenti, pochi role model di riferimento e restano circondate da stereotipi di genere persistenti. Quando invece beneficierebbero (per loro e per le comunità in cui vivono) di migliori percorsi e maggiore accesso alla comprensione, all’istruzione e alle carriere STEM.

In un circolo virtuoso che si autoalimenta, non solo migliorerebbero le loro prospettive di indipendenza ed emancipazione, ma potrebbero rappresentare anche la risposta concreta alla carenza continua e sempre più preoccupante di professionisti di uno dei settori tecnologisi, scientifici, dell’innovazione – oggi tra i meglio pagati e maggiori possibilità di sviluppo.

Spiega Ersilia intervistata nella settima che celebra gli 8 anni di Alley Oop – Il Sole 24 Ore, rispondendo alle domande di Eleonora Cipolletta:
«Sappiamo che i lavori di domani, alcuni dei quali ancora non esistono, richiederanno in larga maggioranza competenze Stem. Sono questi i settori a più grande tasso di occupazione e progressione salariale. In un paese dove le disuguaglianze aumentano e l’ascensore sociale… è fermo se non in discesa, le materie Stem sono autostrade di emancipazione, anche economica. Autostrade che passano anche dalla matematica.» 

Il traguardo di una vera inclusione è lontano. Ancora di più se guardiamo al binomio bambine e STEM. Basta rileggere quello che già tempo fa, sempre il blog de Il Sole 24 Ore, pubblicava, confermando che all’aumento della “coscienza condivisa della connessione tra l’accesso agli strumenti e la possibilità di emanciparsi di bambine e ragazze. Tra la loro esposizione precoce alle materie STEM e la speranza di migliori condizioni di vita. … però non corrisponde ancora un adeguato coinvolgimento delle giovani generazioni nel settore…  fondamentale per il loro futuro, per chiudere il gender gap. Ma anche perché conviene alle aziende, agli Stati, alla società.”

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