2 giugno pensando agli italiani che emigrano

«Oggi,lavorare all’estero non dovrebbe più rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata bensì un’opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità, della Repubblica, far sì che si tratti di una libera scelta.»

«Si tratta di passare dalla ‘fuga’ dei cervelli, alla circolazione dei talenti; alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze.»

Lo ha ribadito Presidente Mattarella ieri nel suo messaggio per la festa della Repubblica.

Questo pensiero inserito nel suo discorso per il 2 giugno ci ricorda ancora una volta come il tema dei tanti che, formati in Italia, se ne vanno alla ricerca di opportunità migliori all’estero è una grave perdita per tutta la società. Siamo un Paese dalla natalità tra le più basse di Europa con una popolazione che invecchia e tanti di quelli che potrebbero arricchire con la loro professionalità, preparazione e capacità il nostro sistema produttivo, preferiscono lasciare la loro terra d’origine.

Non si tratta affatto di una tendenza nuova. Con la proposta al Parlamento italiano, poi diventata legge “Controesodo”, più di un decennio partivamo dalle stesse osservazioni e considerazioni. Oggi come allora è una perdita la fuga dei talenti, ma dovremmo immaginare un sistema che accolga anche professionisti dall’estero: la circolazione, che anche il Presidente Mattarella indica chiaramente, porta ricchezza proprio perché include lo scambio delle competenze, la “contaminazione” delle idee e delle esperienze.

Leave a Comment